Vittorio Pettinato, al Teatro Comunale Grandinetti di Lamezia Terme, grazie alla stagione “Vacantiandu 24/25” gioca in casa. Padre lametino, mamma di Reggio Calabria, con tanti parenti in zona, supponiamo siano veduti a vederlo, imita, gioca con il pubblico, racconta episodi grotteschi con un teatro pieno come se fosse una star affermata.

Hai realizzato il sogno esibendoti in teatro? “Io sin da piccolo ho sempre sognato di poter far teatro dire che il sogno si è realizzato sarebbe un po’ troppo, insomma, megalomane e allora preferisco dire che poco per volta si sta realizzando anche perché forse, se mai si realizzerà, avrò 90 e passa anni quindi diciamo che è un piccolo passo secondo me, un percorso che va fatto veramente a piccoli passi e quindi poco per volta, i chilometri sul palco si iniziano a fare, però come dicevamo prima, essere qui questa sera è un sogno quindi diciamo, mezzo sogno.”

Volevo entrare nel cuore della gente

Fare il comico ti ha aiutato nella vita? “La comicità mi ha salvato perché io da piccolino ero veramente timido avevo paura di di espormi di di parlare con le persone, di dire la mia. In realtà ho capito che il mezzo comico era utile per fare in modo che qualunque cosa io dicessi comunque trovasse un appoggio nella risata e quindi per me è stato fondamentale appoggiarmi alla comicità per entrare nel cuore delle persone quindi ringrazio il mondo comico e il palco perché mi ha aiutato in questo.”

Sono un sex symbol

A quanto pare sei considerato un sex symbol? “Come inizia la mia carriera da sex symbol vi chiederete? Si parte dal lontano 1995 la prima ecografia di mia mamma fece uno scalpore incredibile e quindi insomma da lì in poi…no scherzo ovviamente, è una cosa che mi son detto in maniera ironica e poi è stata ripresa e quindi da stasera sex symbol, ufficialmente parte la mia carriera.”

Sono un imitatore

Balli, canti, imiti fai tante cose ma ti piace essere etichettato? L’etichetta è fondamentale all’inizio, penso, perché comunque ti fa riconoscere dalle persone quindi ti dà un ruolo poi deve essere la capacità della persona riuscire un po’ a togliersi etichette. Io ho iniziato come imitatore e poi io son riuscito a poter fare altro quindi se non avessi fatto all’inizio soltanto imitazioni non sarei riuscito ad essere qui questa sera, quindi le etichette non mi spaventano.

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