Lo spettatore esce entusiasta

Così descrive Samuel Peron, ballerino, lo stato d’animo di coloro che hanno visto lo spettacolo “Historia, una storia di migrazione e amore” messo in scena anche a Lamezia Terme, Teatro Comunale Grandinetti, grazie a Vacantiandu 2024/2025.

Siamo il fil rouge dello spettacolo

Peron, le scenografie dello spettacolo sono le sue?

“Sono mie e di Veera Kimmumen e possiamo considerarci il fil rouge che lega i testi musicali, gli arrangiamenti musicali della parte, diciamo, orchestrale, alla narrazione, al canto di Stefania Caracciolo e alla narrazione dello spettacolo in sé, quindi noi attraverso le nostre performance leghiamo un po’ tutto.”

Ottima musica ed una bella fotografia

Cosa porta via lo spettatore dopo che ha visto lo spettacolo?

“Lo spettatore di sicuro esce entusiasta, è entusiasta per il semplice fatto che ascolta della bellissima musica, dell’ottima musica e di qualità, uno spettacolo con fotografia bella, non lo dico così ma perché è vero, l’ho visto da fuori e dico “wow” ogni volta che vedo qualche momento e poi lo spettatore esce anche ragionando perché lanciamo dei messaggi sul sociale, sul personale, sull’amore, sull’immigrazione e quindi esce con dei punti di domanda ed è una cosa bella secondo me perché quando un spettatore esce da uno spettacolo pensando vuol dire che si porta appresso lo stesso spettacolo e vuol dire che abbiamo vinto.”

Andiamo e sfondiamo qualsiasi porta

E’ stato difficile realizzare Historia?

“Realizzare questo spettacolo, sinceramente non è stato duro. Non è stato difficile perché il tutto nasce da una telefonata di Daniele Bocchini che è praticamente il realizzatore, l’ideatore di questo progetto. Mi chiama un giorno e mi fa “Samuel io ho in mente questo spettacolo. Mi piacerebbe che tu ci fossi” io ho detto, vabbè, per me va più che bene perché mi piace da matti l’idea e poi sapere che c’era lui e parte del gruppo musicale della Paolo Belli Big Band con i quali io ho lavorato già da anni, so benissimo che praticamente mi butto anche senza aprire il paracadute perché casco in piedi con loro e poi sapendo che lavoravo con la mia collega Veera ho detto, fantastica questa cosa qui, poi mi ha detto “lascerei a te la direzione coreografica” e io ho detto wow, un incentivo ancora in più perché così allora possiamo esprimerci al meglio. Ci siamo messi con Veera in sala prove e abbiamo realizzato le coreografie, poi è arrivata la regia di Alberto Di Risio che è un regista con tanto di cappello perché è stato regista di Panariello, Fiorello, quindi di artisti che hanno solcato palcoscenici in tutta Italia e hanno riempito anche i palazzetti e ed essere diretti da lui, tanta roba, quindi lavorare con un team di questo calibro è come se fosse stato partire con un carro armato, andiamo e sfondiamo qualsiasi porta.”

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