Giorgia Tresselli, perchè secondo lei Antonio Nobili che ha scritto “Indagine su Alda Merini – Una donna sospesa tra gioia e dolore” e ne ha curato anche la regia, opera che lei sta interpretando attualmente, ha voluto descrivere la stessa Alda Merini?

Antonio è un grande conoscitore di Alda Merini, è una poetessa, un “poeta” come a volte certi poeti amano definirsi, al maschile, è una poetessa che lui conosce, che ha studiato tantissimo e di cui, si è, lo posso dire, innamorato e Antonio Nobili è lui stesso poeta e scrittore. Conosco Antonio da moltissimi anni è autore ed anche regista e poi ripeto, perché Alda Merini? Proprio per quello che ho detto per questo grande amore e questa stima per questa grande poetessa.

E’ difficile interpretare una personalità conosciuta

Dare corpo e voce ad Alda Merini, è stato difficile?

Si ero abbastanza terrorizzata, abbiamo fatto uno spettacolo prima di questo sempre sulla Merini ma era uno spettacolo relativamente più semplice, lì ero protetta da un leggio, da una lettura, quindi insomma non era lei, anzi non ero affatto lei, perché leggevo, questo testo invece scritto sempre da Antonio Nobili è molto più profondo, più intenso, più importante e c’è proprio una storia, quindi mi ci sono avvicinata sicuramente in punta di piedi. Non è facile perché come dico sempre, un conto è recitare su un palcoscenico un personaggio scritto sulla carta da altri autori importanti un’altra cosa è farlo adesso con la Merini, perchè la conosciamo, tutti l’abbiamo vista in televisione, ci sono dei video che parlano di lei, insomma avvicinarsi ad una persona che conosciamo e lì la difficoltà cosa fai la macchietta, la parodia, la imiti ? La fai la con difficoltà che poi pian piano per fortuna si è sciolta dando solo spazio a lei. Spero di aver fatto questo.

Un Alda Merini beffarda

Con “Indagine su Alda Merini” il personaggio Merini come ne è uscito fuori?

Credo la migliori in questo senso o quantomeno faccio scoprire al pubblico, al di là di tutte le problematiche, il manicomio ed anche le sue stravaganze personali, il suo essere beffarda. A volte anche strana anche sgradevole in certi modi, come visto dai giornali e dalle interviste. Ecco, Antonio ha voluto tirar fuori di Alda l’ironia e l’attaccamento alla vita al divertimento, alla gioia in questo io penso che noi possiamo avere un’altra Merini, più bella ancora.

Il doppiaggio è un mistero

Lei ha detto che per essere bravi in televisione o al cinema bisogna esser partiti dal teatro, ne è ancora convinta?

Io ne sono ancora convinta. Forse oggi moltissimi pensano che il mestiere dell’attore sia tutto sommato avere un bel viso una bella faccia una bella struttura fisica, il cinema o la tv sono anche molto complessi sono solo mezzi più tecnici. Io penso sempre che si debba partire dalle tavole del palcoscenico per potersi definire e dichiarare attori, ci troviamo di fronte a mezzi espressivi diversi, allora è lì che l’attore cambia. La vita stessa a volte ci viene incontro e ci fa capire che magari forse è meglio che facciamo teatro è meglio essere più interessanti al cinema o magari alla televisione o al doppiaggio dove io sono un disastro perché mi emoziono troppo, il sincrono per me è un mistero, io apprezzo molto i miei colleghi che riescono a farlo.

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *