Luca Ward prima dello spettacolo “Il talento di essere tutti o nessuno”. Un momento informale in cui l’attore\doppiatore si racconta: “Io i camerini non li frequento. A me mi piace stare sul palco in mezzo ai tecnici perché ho fatto di tutto, macchinista, elettricista, fonico, direttore di scena. Se vedo il macchinista dietro le quinte ed ha un problema sono in grado in grado di aiutarlo. Sono uno dei pochi, io e Giancarlo Giannini”
“Io non amo la quarta parete”
“Ci sono quattro pareti in teatro, quella di fondo le due laterali e quella chiamata quarta parete che è quella che guarda la platea. Questa cosa della quarta parete, a me non è mai piaciuta. Da quando ho cominciato a fare teatro, da giovanissimo pensavo, dove c’è il pubblico, c’è l’umanità preferirei non pensarla come parete e infatti ho avuto i miei problemi con gli attori di allora, perché gli attori sono molto legati alle tradizioni, la polvere del teatro etc etc insomma tutta una serie di cose. Io qui la abbatto e lo spettacolo lo faccio insieme al pubblico. Infatti tutte le sere facciamo uno spettacolo diverso, anche noi non ci annoiamo mai.”
“Il teatro porta vita”
Il teatro è curativo, il teatro è aggregazione, stare insieme il teatro ci fa staccare i telefoni per due ore, il teatro è vita, porta vita. Abbiamo visto con la pandemia quando ci hanno complicato la vita, ci hanno obbligato a non andare a teatro e infatti oggi i teatri sono quasi sempre ben frequentati da un certo numero di persone.
“Nel doppiaggio, l’intelligenza artificale, offesa all’intelligenza umana”
“Io non penso che una persona possa usufruire di un film fatto dall’intelligenza artificiale o da un audiolibro fatto dall’intelligenza artificiale, per quanto la chiamino intelligenza. Secondo me è un’offesa è un artificio che va però gestito, dall’intelligenza umana.”