Una sorta di “Nuovo Cinema Paradiso”
Per la nuova stagione 2024/2025 della Associazione teatrale I Vacantusi, sul palco del Teatro Grandinetti, è stata la volta di Saverio La Ruina con la sua “Via del Popolo”, opera drammaturgica fatta di un monologo “corale”, che ha visto l’attore e autore dell’opera, ripercorrere sulla scena i dialoghi con il padre e rappresentare gli intrecci della vita quotidiana che animava la strada del bar gestito dalla sua famiglia a Castrovillari.
Su di un palco disseminato di lumini, la camminata di Saverio La Ruina nel cimitero del paese fa brillare quelle luci attraverso la precisione del ricordo del tempo che fu, popolato da una fitta rete di indimenticabili persone che perciò diventano i personaggi delle loro storie e di una storia collettiva.
In alto, sta un orologio surrealista, che potrebbe sembrare un dipinto di Dalì e che detta le regole del tempo volute da La Ruina per il suo racconto, nel quale il passato si manifesta non come sintesi di un ricordo, ma come una cronaca attuale degli accadimenti.
Possiamo definire l’opera come una sorta di “Nuovo Cinema Paradiso” all’incontrario, perché nel monologo di La Ruina non troviamo il lirismo né la nostalgia consolatoria dal lieto fine del bacio eterno del film, ma piuttosto il diario di una lotta contro il tempo che siamo destinati a perdere. Lotta che con l’arte è comunque possibile combattere, facendo vivere ciò che non è più, fermando il tempo e riuscendo così a portare gli spettatori nel vivo di una strada di Castrovillari degli anni 60, quindi vincendo, sia pure per la durata dello spettacolo, la sua piccola battaglia.
I personaggi di “Via del Popolo” chiamati sulla scena dalla voce di La Ruina rimangono impressi, e la ricchezza di quel mondo non più attuale, riempie la scena facendo dimenticare agli spettatori che sul palco compare solo l’attore.
Lo zio di La Ruina fissato con il tempo e che regala al nipote un cronometro per domarlo, ma che poi finisce in manicomio, Pino con il suo ristorante e le sue bevute al bar, la madre del protagonista e le sue amiche-sorelle, le ansie, le gioie, la vita comune – ma per questo bellissima- degli abitanti di Via del Popolo, suscitano emozioni di simpatia e di affetto tra il numeroso pubblico in sala.
Lo spettacolo riesce a mantenere un ritmo incalzante, alternando momenti di introspezione a quelli di vivace scambio, catturando l’attenzione del pubblico per tutta la durata dello spettacolo, che si snoda in 80 minuti di pura emozione. Ogni elemento scenico, dall’allestimento alle scelte artistiche, contribuisce a rendere “Via del Popolo” un viaggio suggestivo.
foto di Vacantiandu
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